Come essere sicuri di non essere spiati durante una video-chiamata?

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Piccole regole di educazione e buon senso…

"Ciao, desideravo avvisarti che sei in vivavoce e io sono qui con Pincopallino che ti sente!"

Questa dovrebbe essere la normale prassi da seguire all'inizio di ogni chiamata nel caso uno o più interlocutori non siano da soli nella stanza.

Con l'emergenza Covid grazie a strumenti tipo Zoom, Skype, Teams etc. siamo in condizione di andare avanti in qualche modo con le nostre attività.

Purtroppo l'immediatezza con la quale questi strumenti si sono diffusi non ci hanno consentito di creare per tempo una sorta di galateo digitale.

Quando comunichiamo fisicamente con qualcuno, la nostra vista, monitorando l'ambiente circostante, è in grado di verificare o meno il livello di confidenzialità con la quale avrà luogo la nostra comunicazione.

Lo schermo riduce queste periferiche, consegnando di fatto questo importante compito all'integrità dei nostri interlocutori, i quali dovrebbero prendersi cura di informarci o meno, del livello di confidenzialità con la quale verranno trattate le nostre parole.

Se questo argomento non fosse così importante, perché la giurisprudenza di molti paesi nel mondo avrebbe classificato la registrazione clandestina tra i reati penali?

È vero, un conto è registrare un contenuto così da conservarlo o ancora peggio farlo ascoltare a terzi quante volte si vuole, un altro conto invece è permettere a qualcuno di ascoltare le parole di una persona dette a sua insaputa.

Il confine si assottiglia, a mio avviso è una questione di contesto all’interno del quale un messaggio viene trasferito. Ci sono bambini, cambia il contesto. C’è il papà di un tuo dipendente, cambia il contesto. C’è la moglie di un tuo amico, caspita se cambia il contesto! Non credi?

Di seguito ti elenco alcuni segnali che potrebbero indicarti la presenza di altre "orecchie" da te non autorizzate a sentire gli affari tuoi:

È fondamentale che il tuo interlocutore abbia la videocamera attiva.

- Il tuo interlocutore alza lo sguardo e si guarda intorno se dici parolacce, se parli negativamente di qualcosa o qualcuno, oppure nell'ascoltare informazioni strategico sensibili.

- Il tuo interlocutore è immobile eppure senti altri rumori provenire dalla sua stanza.

- Non è detto che la tua comunicazione non fosse protetta fin dall'inizio e ad un certo punto ti rendi conto che è entrato qualcuno in stanza e si ferma li.

Al verificarsi di uno di questi segnali ti consiglio di chiedere tempestivamente: "Scusa, ma c'è qualcuno che ci sente?"

Qualsiasi sia la risposta chiedi di indossare gli auricolari e vedrai che nella maggior parte dei casi accade la magia, quale? Il buon senso diventa il protagonista ed ogni cosa torna al suo posto.

Sfortunatamente questo non garantirà a nessuno la certezza di essere "protetto" durante una call, comunque potrebbe essere un piccolo aiuto mirato a responsabilizzare i destinatari delle vostre tele-conversazioni.

Ocho!

 

 

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