Sapete qual è la prima associazione che la mia mente ha fatto pensando al marketing?
È stata nei confronti dell’amore.
Sì, proprio così, l’amore, perché mi è venuto naturale pensare:
“ma qual è il compito di noi che lavoriamo nel marketing, se non quello di far innamorare i clienti
di un brand o dei suoi prodotti?"
In realtà mi stavo sbagliando, perché se c’è un detto molto funzionale nei riguardi dell’amore è:
“Al cuor non si comanda”.
E allora a chi è che si comanda con una campagna marketing?
La risposta è: “al cervello!”
È proprio a lui che si comanda.
Quindi se non è amore allora che cos’è? E qui mi viene in mente una canzone di Giorgia.
"Quando t'ho incontrato è scattato il gioco della seduzione,
Tutti e due a stendere la merce più invitante sul bancone."
tornando al parallelismo con l’amore, Giorgia scusami!
dovremo scendere di un gradino molto distante che però muove tutta la nostra economia:
“l’infatuazione”.
Perché diversamente dal cuore, possiamo sedurre un cliente, mi spiace dirlo:
“entrando letteralmente nella sua testa”.
È proprio questo il potere immenso del marketing!
Qual è l’obiettivo di chi domina questo potere?
Bisogna far credere ai clienti che non possono fare a meno dei tuoi prodotti e che questi ultimi
sono nettamente migliori rispetto a quelli della concorrenza.
Ecco, quello che contribuisce a rendere davvero complesso il lavoro per il reparto marketing di un’azienda, è la concorrenza, nuovi concorrenti provano ad entrare ogni giorno nel tuo mercato e vecchi concorrenti provano continuamente cose nuove.
Se poi ci metti che: cambiano le abitudini, cambiano le generazioni e cambia la tecnologia, comprenderai che il nostro è un lavoro davvero duro!
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"Tu mi porti suuuu e poi mi lasci cadere…"