Iniziamo col ripeterci i motivi per cui iscriversi a Linkedin:
- Per dare valore a te e al tuo business
- Per aumentare le opportunità di carriera
- Per assumere collaboratori
- Per costruire partnership
- Per vendere (questo sta un po' peggiorando il quieto vivere)
- Per costruire una community di valore
- Per fare brand awarness
- Per fare maketing formativo
- Per lanciare un progetto
- Per formarti (e-learning)
- Per informarti (i vostri post e i vostri commenti mi arricchiscono)
A parer mio sono tutti punti di assoluto valore davvero rari da trovare in un'unica piattaforma.
Il fatto è che sono attività che riguardano la nostra sfera professionale, ed è risaputo che nel business è preferibile tenere per se i propri pensieri, sopratutto se questi riguardano: politica, religione, tifo sportivo etc.
In questi giorni la nostra attenzione in merito a tematiche socio-politico-economiche è molto alta.
Secondo voi, quanto è giusto liberare i propri pensieri proponendo soluzioni?
È la piattaforma giusta? Dobbiamo far finta di niente e continuare con il nostro calendario editoriale senza esporci?
Se siete arrivati a leggere fin qui, ditemi la vostra.
Perché pur facendo fatica a trattenermi, resto del parere che su un social media così, la figura del professionista e dell'azienda in cui quest'ultimo lavora, siano legate a doppio filo, ed entrambe dovrebbero essere messe al riparo da pregiudizi gratuiti causati dall'impulsività di un post.